Dalle analisi condotte da Doxa su oltre 5.000 piccole medie aziende, spiccano le imprese italiane che hanno adottato strumenti e strategie digitali per la ricerca di nuovi clienti all’estero.
Infatti, risultando più facile generare nuovi relazioni commerciali internazionali, conseguentemente è arrivato un incremento di fatturato.

L’Export decolla, adottando strumenti digitali.

Entrando nel dettaglio dei dati  di ricerca Doxa, emerge che la percentuale di piccole medie imprese che intrattengono relazioni con l’estero, grazie all’uso maturo di strumenti digitali, è quattro volte superiore alla percentuale di aziende poco digitalizzate. E' evidente quindi che esiste una correlazione ormai assodata fra la capacità di intercettare nuovi clienti all’estero e gli strumenti e le politiche messe in atto per favorire l’obiettivo commerciale.

Il fenomeno trova un’ulteriore conferma allargando il campo dell’indagine alle imprese di medie/grandi dimensioni: al crescere del livello di maturità digitale, cresce la propensione all’internazionalizzazione e all’esportazione.

In NOLOGOnetwork chiamiamo l'insieme delle attività che favorisoco l'export: RADAR DIGITALE

Certo che in questo scenario le vendite e-commerce hanno un peso sempre più rilevante anche business to business per ovviare alle limitate estensioni delle filiere distributive internazionali e ai limiti fisiologici di reti vendita sempre più in difficoltà nel garantire all’impresa un costo contatto/new business accettabile.

Quest’ulitma rilevazione è importante perché i principali motivi che portano ad avviare progetti e-commerce business to business sono costituiti dall’esigenza di ridurre i costi commerciali e mantenere elevata la marginalità pesantemente erosa dai costi di acquisizione di un nuovo cliente. 

Attualmente solo 3 PMI italiane su 10 si avvalgono del commercio elettronico come canale addizionale di vendita con picchi in settori già piuttosto maturi: vendita ricambi, moda, turismo, forniture alimentari. Una media inferiore a quella europea dove ormai le porte sono aperte a tutte le merceologie e laddove un’impresa che apre uno shop online genera un effetto domino nei concorrenti i quali però, arrivando dopo, pagano il gap competitivo del follower.

5 anni fa, quando tecnologie e sistemi di pagamenti presentavano qualche incognita, il paradigma era: meglio pionieri o followers? Oggi senza più alibi tecnologici o bancari il paradigma è: meglio cogliere le opportunità di vendita del canale aggiuntivo e-commerce o lasciare campo libero ad altri?

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