Se tutti i Media crescono, perché la pubblicità è andata male?
Periodicamente gli editori presentano palinsesti, numeri, grafici, estrapolando i dati più consoni a evidenziare una performance di crescita di ascolti.
Il successo di una campagna pubblicitaria su qualsiasi mezzo sembra quindi scontato, eppure ogni anno incontriamo molti (troppi) marketing manager e imprenditori delusi dall’investimento effettuato in maniera autarchica, dialogando direttamente con gli editori.
Dopo avere analizzato decine di casi, ci siamo convinti che il percorso di acquisto spazi è spesso affrettato e poco consapevole.
Così si perde di vista l’elemento qualitativo di una pianificazione media a favore di quello meramente quantitativo, con la conseguenza che troppi contatti risulteranno fuori target, poco utili al successo della campagna e al cammino di autorevolezza del brand.
Inoltre, la mancanza delle simulazioni necessarie per ottimizzare al massimo il budget, comporta il rischio di una pianificazione media non tagliata su misura e talvolta poco oggettiva non essendo guidata dalla totale indipendenza, bensì orientata da inevitabili conflitti d’interesse presenti al tavolo della trattativa.
A questo scenario si aggiunge, spesso, una creatività debole, non studiata appositamente per risultare efficace nel linguaggio audiovisivo…